L’ACCORDINO CONTRO LA COSTITUZIONE

E alla fine è arrivato l’accordino. Così almeno sembra dalle cronache della direzione del PD. Baci e abbracci, promesse di ministeri, e via esultando. Pericolo scampato, il posto è salvo, la repubblica andrà dove vuole.

Si sciolgono come neve al sole le durissime parole di questi mesi che la cosiddetta sinistra del PD aveva pronunciato contro la riforma renziana, ovviamente dopo averla approvata per l’ennesima volta.

Succede infatti che questi “costituenti”, dimentichi di essere seduti in un Parlamento eletto con una legge illegittima ed espressione di una minoranza nel Paese, si siano accordati – con reciproca soddisfazione – sulla designazione popolare dei consiglieri regionali-senatori e su un Senato privo di ogni potere sulle leggi che riguardano le principali garanzie costituzionali.

Il Senato resta il dopolavoro della riforma Renzi, la Camera resta saldamente nelle mani del Governo e potrà imporre, grazie all’Italicum e a questa orribile riforma costituzionale, non solo l’attuazione del suo programma, ma anche le scelte che riguardano i diritti fondamentali di tutti: le leggi sulla inviolabilità della libertà personale e sulla libertà di circolazione, le leggi penali e quelle che limitano la libertà di associazione o il diritto di libertà religiosa, le leggi sulla manifestazione del pensiero e sulla libertà di stampa, le leggi sulle misure di sicurezza, le leggi sul trattamento sanitario obbligatorio, le leggi che limitano il diritto di sciopero e il diritto di voto, le leggi che limitano il diritto di iscriversi a partiti politici, le leggi sul funzionamento della Corte costituzionale. Questo potrà decidere una Camera “posseduta” da un partito – qualsiasi esso sia – votato da una minoranza di elettori e composta in larga parte di nominati, senza il fastidio di un Senato delle garanzie. Perfino (Dio ce ne scampi e liberi) la dichiarazione dello stato di guerra potrà essere decisa da un partito solo! Leggi oltre →

METTETECI LA VOSTRA FACCIA, NON QUELLA DI ENRICO BERLINGUER

Per far digerire a un po’ di popolo di sinistra l’orribile controriforma costituzionale di Renzi & C., qualche giornale e qualche dirigente del PD hanno tirato fuori dal cilindro la vecchia proposta del PCI (dunque, si dice, di Enrico Berlinguer) di soppressione del Senato. La campagna estiva vede tra i protagonisti anche Enrico Rossi, Presidente della Giunta regionale della Toscana, uno a cui piace definirsi un vero “berlingueriano”.

Al di là di polemiche personali, che lasciano il tempo che trovano (ognuno è libero di definirsi come gli pare) qui sono in gioco i valori che ispirano la controriforma renziana della Costituzione, e sostenere che questi affondano nella storia e nelle radici culturali della sinistra italiana è operazione della quale non si può tacere. Leggi oltre →

I TAGLI INFINITI ALLA SANITA’

Non ci volevo credere, e invece è così. 10 miliardi di tagli alla sanità in cinque anni, questo è quello che si propone di fare il Governo Renzi. La chiamano razionalizzazione, ma sono solo tagli. Tagli di 28 milioni di prestazioni l’anno, tagli alla rete ospedaliera e alla spesa di personale, tagli alle degenze in ospedale. Non saranno tagli lineari, dice la Lorenzin, ma è chiaramente una bugia, con queste cifre i tagli arriveranno dovunque e saranno micidiali.

Useranno l’argomento principe degli sprechi, ma ormai nessuno gli crede più. Se lavori sugli sprechi non tagli comunque, vai a vedere nella realtà, ed è giusto perché i soldi di tutti devono sempre essere spesi bene. Invece qui, secondo una pura logica di destra, il taglio c’è comunque, tanto più pesante perché si aggiunge a quelli fatti finora, in una sequenza di riduzione dello spazio pubblico (e dei doveri pubblici) senza fine. Prepariamoci perciò a vedere la nostra sanità pubblica ridimensionata oltre il limite della sopportazione, prepariamoci allo show della sanità privata, alla diagnostica che se la può permettere chi ha più soldi, ai ricoveri per casi estremi; e al diritto alla salute, alla prevenzione, alla sanità territoriale che vanno a farsi friggere. E alle cure in mano a pochi e inesperti (tra un po’ per trovare un infermiere professionale negli ospedali toccherà cercarli col lanternino o magari prenderli in affitto).

Ultima amara riflessione per la Toscana. La famigerata legge di riordino (che io non ho votato) l’hanno fatta – è stato detto – per risparmiare 350 milioni di euro. “Grasso che cola” hanno detto. Quel grasso che finora non mi risulta che abbiano trovato, mentre di sicuro stanno mettendo mano alla drastica riduzione dei servizi e delle prestazioni. Ora, con la nuova decisione di Renzi, alla Toscana toccherà ridurre la spesa – a occhio – di altri 150 milioni l’anno. Totale 500 milioni l’anno. Complimenti al Governo e a chi gli dice sempre di si.

Insomma, ecco dove trovano i soldi per ridurre le tasse. Meglio: qualche riduzione di tasse (più per i ricchi, ovviamente) serve solo a darsi un po’ di consenso per uccidere la sanità pubblica. Aspettate e vedrete cosa faranno sulle pensioni.

E qualcuno, senza arrossire, ancora parla di governo di centro sinistra.

Sesto Fiorentino

Qualche parola voglio dirla anch’io sulla vicenda di Sesto Fiorentino, cioè sulla sfiducia votata dal consiglio comunale alla sindaca del PD.

Prima di tutto vorrei ricordare che quello che è successo sta nelle regole istituzionali: se il consiglio non ha più fiducia nel sindaco non lo può cambiare (es. “sindacostaisereno”), può solo sfiduciarlo e provocare così la caduta non solo del sindaco ma anche del consiglio stesso. È chiaro che quando si arriva a questo qualche ragione c’è. E secondo me molto valida. Una sola cosa è esclusa, che i consiglieri “cattivi” (16 voti a favore della mozione di sfiducia contro soli 5, su un consiglio di 24 componenti) lo facciano per interesse personale, visto che “cadono” con il sindaco che sfiduciano.

La verità è che a Sesto Fiorentino è stato affrontato un grande problema politico, che attiene alla coerenza e alla responsabilità. Leggi oltre →

Per una nuova sinistra

Ebbene si, anche a Firenze e in Toscana c’è voglia di partecipare al percorso che può dar vita a un nuovo soggetto politico della sinistra. Tante iniziative sono in cantiere, come quella di “Possibile”, e qui ne promuoviamo una, a cui si aderisce in modo individuale e che non esclude tutte le altre, anzi sollecita la partecipazione più larga.

L’idea è semplice: fare da subito un tratto di strada comune e condividere idee e diverse esperienze personali, politiche e associative, in attesa – speriamo molto breve – che si dia avvio a una vera fase costituente.

Abbiamo preparato un breve documento-appello, che trovate qui sotto in nota. Chi vuole sottoscriverlo può farlo qui, oppure mandandomi un messaggio. Abbiamo anche aperto una raccolta pubblica di firme su http://firmiamo.it/appello-per-una-nuova-sinistra-in-Toscan… .

Quanti e chi siamo (alcuni hanno già aderito) ce lo diremo il prossimo 2 luglio. Leggi oltre →

RENZI 1, 2, 3? NO, MEGLIO UNA NUOVA SINISTRA

Ferve un interessantissimo dibattito politico su quale Renzi serve all’Italia: l’1 (quello di un anno fa), il 2 (quello di oggi) o il 3 (un altro Renzi)? Fate voi, a me francamente sembra sempre lo stesso. Uno che quando vince ha vinto lui, e quando perde hanno perso gli altri. Le elezioni regionali e quelle comunali, al di là delle ovvie differenze locali, consegnano l’amaro calice al PD e al Governo: un po’ di persone – non i partiti – si sono coalizzate, senza nemmeno dirselo, e astenendosi o votando altro (pare qualsiasi cosa purché non il PD) hanno dato il loro giudizio. Messaggio sferzante, leggermente di massa. Sarà dura per il PD invertire la rotta, soprattutto se prevarrà un atteggiamento vendicativo, del tipo “non volete la Buona Scuola? e allora niente assunzioni di precari”. Comunque, i problemi del PD se li sbroglierà Renzi, che dovrà decidere se continuare a fare il deserto intorno a sé in nome dell’attrazione fatale verso i moderati oppure rimettere in discussione questo schema riportando il PD a dialogare con il popolo di sinistra. Vedrete, lo schema lui non lo rimette in discussione, non l’ha mai fatto finora, non è nelle sue corde. Perciò ora tocca a noi fare qualcosa di nuovo.

La sinistra che nascerà – prima possibile, per carità, ché il tempo scorre veloce – abbandoni pure il PD alle sue contraddizioni e convulsioni, e segua invece un percorso limpido di autonomia, di partecipazione e di buon governo. Decisiva sarà la prova della questione morale e della legalità, che stanno lì inevitabilmente al primo posto di un nuovo programma riformatore. E poi la traduzione di valori irrinunciabili, egualitari, laici e progressisti, che vogliamo affermare in Italia e in Europa. Si può fare, si deve fare senza paura di misurarsi con le cose più grandi di noi, lo sviluppo possibile, le migrazioni epocali, la ricerca della felicità. Più grandi saranno le cose che sapremo pensare, più grande, serio, motivato sarà l’impegno che metteremo sulle cose concrete. Ci sarà tempo nelle prossime settimane per tornarci su. L’importante è avere l’ambizione di costruire un progetto compiuto, di alternativa credibile e autorevole, per valori e programmi, alla destra italiana. La competizione con il PD di Renzi passerà anche per questa strada, la più importante per il futuro dell’Italia. Ed è bene praticarla fino in fondo, prima che l’Italicum faccia il danno estremo, consegnando il massimo del potere a una minoranza aggressiva e avventurosa.

E allora, teniamoci informati e facciamo tutti un passo avanti. Grande, non piccolo. Il tempo è arrivato e le occasioni ormai si susseguono, come quella di “Possibile” domenica 21 giugno a Roma. Anche a Firenze e in Toscana ci stiamo dando da fare per mettere insieme esperienze individuali e collettive e disponibilità all’azione comune, contando di incrociare altre iniziative simili un po’ dovunque. Il tempo è veramente arrivato. Diamoci una mano.

Il fattore umano

Ci sono dei buoni motivi per votare “SI, Toscana a sinistra” il 31 maggio.
Se prima votavi PD, ti sentirai più libera/o. Se prima non andavi a votare, ti sentirai più sicura/o che ci sarà ancora qualcuno, proprio lì nel palazzo, che non avrà timore di dire quello che pensa.
Votando per il “SI” la tua voce arriverà diretta a chi vorrebbe convincerti che i valori della sinistra non servono più a niente, e che per vincere bisogna dire e fare più o meno quello che la destra vuole.
Protesterai, sì che protesterai, contro quelle cose che chiamano riforme ma che sono state scritte nelle stanze dei potenti, mica pensando a te.
Dirai che vuoi il buon governo, quello che dovrebbe pensare di più alla felicità di tutti, visto che “governa” i soldi di tutti. E che ti piace una Toscana autonoma e progressista, orgogliosa di non essere succuba di nessuno, che stia a Roma o a Bruxelles.
Insomma, dimostrerai agli altri e a te stessa/o che non hai paura di un nuovo inizio.
Certo, ci vuole un po’ di coraggio, la voglia di partecipare, perfino un po’ di fatica, per essere attivi, per non buttare lì una protesta con l’intenzione solo di ferire, e per mettersi d’impegno a costruire. Si chiama “politica”, a molti dispiace ma è ciò che ci fa essere quel “fattore umano” creativo e solidale che nessuno potrà spegnere, mai.

[emailpetition id=”1″] Tomaso Montanari (Università di Napoli) Adriano Prosperi (Scuola Normale Superiore, Pisa) Sandra Bonsanti (Libertà e Giustizia) Salvatore…
sinistratoscana.it

APPUNTI PER LA MINORANZA DEL PD SULLE RIFORME

Nonostante mi senta sempre più estranea al dibattito interno del PD, nonostante mi senta sempre più vicina al progetto di Coalizione sociale della Fiom e a quelli che cercano di ritrovare la strada per costruire in Italia un’alternativa al Partito Unico della Nazione, sono interessata come ogni persona di sinistra a quello che farà la minoranza del PD in occasione del dibattito parlamentare sulla riforma elettorale. Su questa pagina ho scritto più volte cosa penso, però ci torno oggi, perché non mi convince l’idea che si possa accettare l’Italicum in cambio di qualche promessa di modifica della riforma costituzionale. Non so se avverrà, ma se avverrà non sarà una bella pagina per la democrazia italiana. Leggi oltre →

Parlamento degli studenti: giovani al primo voto, vademecum sulle elezioni regionali

Un piccolo vademecum, chiaro e sintetico, che spiega dalla A alla Z come funzioneranno le prossime elezioni regionali. Si tratta di un depliant, dal titolo “La tua prima volta” che è stato ideato dal Parlamento degli studenti pensando ai ragazzi che hanno compiuto da poco 18 anni e che sarà distribuito in tutte le scuole toscane. E’ un depliant fatto benissimo, chiaro e sintetico, che spiega come funziona la legge elettorale toscana e quali sono le novità. Vorrei sottolineare il valore di questa iniziativa, a riprova del fatto di quanto sia importante la partecipazione dei giovani e quanto sia fondamentale promuovere la cittadinanza attiva tra i ragazzi.

Info: www.studenti.toscnan.it/ElezioniRegionali                     www.studenti.toscana.it

 

LA SCELTA

Scelta difficile quella di oggi, non è la prima della mia vita politica, ma ne sono convinta e questo mi basta. Vi metto di seguito per intero la dichiarazione che ho fatto alla stampa sulla rinuncia alla candidatura alle elezioni regionali.

“Il 4 marzo ho inviato ai segretari regionale e metropolitano del PD la mia proposta di candidatura, come consigliera regionale uscente, per le prossime elezioni. L’ho fatto nonostante avessi dubbi molto seri, e solo dopo aver ricevuto tante sollecitazioni da compagne e compagni che vorrebbero vedere rappresentate in Consiglio regionale anche voci diverse.

Tuttavia, il mio animo non si è rasserenato. Anzi, proprio in questi giorni – dopo l’approvazione alla Camera dei deputati della riforma costituzionale e dopo il voto in Consiglio su legge elettorale regionale e sanità toscana – i dubbi sono tornati ancora più forti. E poi, si è consumata del tutto la rottura tra il PD e le altre forze politiche di sinistra che avevano dato vita alla maggioranza che vinse le elezioni regionali nel 2010, e il PD si accinge a presentarsi al voto praticamente da solo e con una scolorita lista civica di appoggio.

Non posso perciò essere candidata nelle liste del PD alle regionali. Ho inviato oggi ai segretari regionale e metropolitano la mia rinuncia. Leggi oltre →

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