Festa della matematica, ben vengano le donne che scelgono questa disciplina scientifica

La Festa della Matematica 2015, che ha alla sua base il rapporto tra donne e matematica nella storia,  è un’occasione importante per riflettere sulle battaglie dell’emancipazione femminile. Un percorso di riscatto, quello declinato sull’istruzione, che ha la stessa valenza dell’emancipazione nel campo del lavoro – come conferma la mostra allestita lungo la scalinata monumentale del Consiglio Regionale “Numeri rosa. Donne e matematica” – dove il diritto all’istruzione per tutte le donne è rimasto incompiuto fino alla fine dell’800, e soprattutto era proibita la cultura di base scientifica; ma nonostante gli ostacoli e i divieti, non sono mancate le figure femminili che sono riuscite ad emergere. L’appuntamento con la Festa della Matematica 2015 ha dato l’opportunità di riflettere intorno al concetto di matematica come chiave interpretativa della realtà che ci circonda, tra sapere disciplinare e attività legata alla vita di tutti i giorni. Mi auguro che la mostra “Numeri rosa. Donne e matematica”, possa stimolare i giovani delle nostre scuole, ma non solo, ad avvicinarsi ad una materia legata alla nostra quotidianità, ad apprezzare questa disciplina, e ad avere buoni risultati nei propri studi.

Un particolare ringraziamento va agli organizzatori e all’Associazione del Giardino di Archimede, per aver voluto dedicare questa mostra a questo tema così rilevante e, in realtà, poco approfondito. Anzi, purtroppo, quando lo si affronta generalmente lo si fa in termini in qualche modo negativi: si citano i dati PISA, gli ultimi dei quali continuano a descrivere una situazione dove le studentesse sono “più indietro” dei loro coetanei nella matematica e, tendenzialmente, sul sapere scientifico.

Noi tutti sappiamo che c’è, in generale, uno sforzo collettivo da fare – scuola e istituzioni – per promuovere l’educazione scientifica in Italia. Il Consiglio Regionale svolge ormai da oltre un decennio un lavoro molto importante e significativo con Il Progetto Pianeta Galileo che, proprio durante questa legislatura volge al termine, e che ha avuto uno sviluppo qualitativo e quantitativo veramente importante. Siamo riusciti, in anni di tagli alla spesa corrente, a non diminuire il budget per questo progetto, proprio perché ne vediamo la valenza strategica per lo sviluppo del capitale umano nella nostra regione. Siamo anche riusciti a far mettere in rete le scuole che ora, con le tre Università della toscana, hanno avviato una importante interlocuzione. Quest’anno – come scelta strategica per sostenere le scuole e gli studenti delle scuole superiori – abbiamo finanziato i migliori progetti che ci sono giunti dalle scuole toscane in campo scientifico. Vi informo di questi sviluppi perché sono convinta che queste iniziative sono fondamentale e in linea con il vostro lavoro. Tra l’altro, l’esperienza concreta evidenzia che la partecipazione e il coinvolgimento appassionato degli studenti non vede minimamente differenze di genere. Com’è ovvio, d’altra parte.

Quello di cui abbiamo bisogno è di un generale e convinto sostegno alla scienza, alla sua divulgazione, alla valorizzazione dei talenti, al loro sostegno economico, il tutto con la consapevolezza che deriva da una strategia di sviluppo generale di un territorio e, ripeto, soprattutto del capitale umano che ormai tutti gli analisti dichiarano essere la chiave di volta per la ripresa anche economica.

Sicuramente una storia delle presenze femminili nella storia della scienza potrebbe creare dei modelli di riferimento di eccellenza tra le giovani donne, un passaggio utile per mostrare che anche le donne posso essere protagoniste – come in realtà lo sono – in queste discipline.

Firenze, 6 marzo 2015

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